un nuovo pensare

nel segno dell’Ontologia Trinitaria

Inedite, improcrastinabili e decisive sfide interpellano la famiglia umana e insidiano la casa comune, nel contesto:

  • di una globalizzazione propiziata da paradigmi economici e politici strutturalmente iniqui o comunque pericolosamente deficienti innanzi tutto sotto il profilo antropologico,
  • di una rivoluzione tecnologica e in specie digitale, biogenetica e robotica, priva di anima e di orientamento etico,
  • di una crisi ecologica che si preannuncia foriera d’irreparabili catastrofi senza un’adeguata e immediata conversione degli stili di vita.

Negli ultimi due secoli – soprattutto nel ’900 – quest’urgenza si è fatta impellente e provocante: in ambito artistico, scientifico, sociale, filosofico e teologico, in reazione alle spaventose tragedie sperimentate – ieri e oggi – dall’umanità, non da ultimo a motivo del predominio di un pensiero antropologicamente carente o persino distorto.

Nel grido di dolore di queste tragedie sono fioriti, dalle più svariate radici e sensibilità culturali, itinerari generosi e inediti di testimonianza e intelligenza performativa della realtà che siamo e che viviamo: il pensiero dialogico, la fenomenologia, l’esistenzialismo, il personalismo, l’etica dell’alterità, la svolta linguistica… Essi, se possono sembrare a un primo sguardo anche tra loro assai diversi e svincolati – in superficie – l’uno dall’altro, lasciano però intuire – in profondità e in prospettiva – una convergenza nel segno della profezia di un “nuovo pensiero”, anzi di una vera e propria “rivoluzione culturale”.

Tramite essi si fanno infatti presenti e operanti la tensione e la passione a scoprire e percorrere con trasparenza, fiducia, fraternità e determinazione la via di un pensare e di un corrispondente agire che siano all’altezza del loro originario compito e della loro inedita responsabilità.

Ciò che li apparenta e li fa idealmente solidali, senza elidere le loro specifiche e preziose originalità, è l’impegno consapevole a ri-attingere e ri-esprimere l’attestazione – nel grembo fecondo del pensare e nell’agone storicamente efficace dell’agire – della fecondità inesauribile, luminosa e appagante del senso di verità, di bene, di unità e di bellezza dell’Essere «in cui viviamo, ci muoviamo e sussistiamo» (cf. At 17,28).

In una parola: l’esperienza, l’intelligenza e la pratica di una ontologia integrale che esprima e promuova il mistero dell’Essere nel suo variegato dirsi che in ultima istanza è darsi in dono, come talento e come promessa.

Tale ontologia – antica come il pensare e al tempo stesso nuova come nuovo è il kairós che irrompe e c’interpella nel nostro come in ogni tempo – è chiamata ad esercitarci e farci capaci:

  • di riconoscere, dichiarare e condividere con umiltà e parresia la verità dell’Essere in quanto si dice alla nostra esperienza nell’intero spettro fenomenologico del suo pro-porsi, senza preconcetti riduzionismi e false assolutizzazioni,
  • grazie alla corrispondenza responsabile e creativa della coscienza, personale e collettiva, nel suo scoprirsi ed esprimersi in quanto gratuitamente interpellata ad accoglierne, riconoscerne e promuoverne nella libertà la promessa di bene da condividere con tutti,
  • in una relazione dialogica di unità nella molteplicità, di convergenza nella differenza, entro la quale soltanto ci si può prendere reciprocamente cura gli uni degli altri, impegnandosi nella custodia (con tenera fortezza) gli uni degli altri e insieme della casa comune,
  • dischiudendo così e irradiando, nelle opere e nei giorni delle multiformi espressioni culturali e civili dell’umano, il fascino di bellezza in cui l’Essere che a noi donandosi si dice via via si trasfigura nella chiarità del farsi già presente ed efficace nel tempo della sua ultima e definitiva destinazione.

A partire di qui – questa la nostra ipotesi di lavoro – filosofia e teologia possono ritrovare nel pensiero regolativo della Trinità, assunto nel suo significato originario e irradiante nel focus della croce/risurrezione del Cristo ed esplorato nella promessa ancora insondata che in sé custodisce, il luogo per una rinascita e una riconfigurazione dell’ontologia quale servizio gratuito e indispensabile all’esercizio genuino e responsabile del pensare e dell’agire all’altezza delle sfide del presente.

…il Manifesto per una ri-forma del pensare dà avvio al Dizionario Dinamico di Ontologia Trinitaria